C’è un cuore dell’Italia che batte 50 volte al minuto: è quello, grande, delle persone che scelgono di dare qualcosa di sé agli altri. Che sia sotto forma di tempo e aiuto, di natura biologica -sangue o organi- o economica, con donazioni monetarie. L’Istituto Italiano della Donazione (IID) celebra con questo dato -stimato, ma basato su autorevoli ricerche- il Giorno del Dono 2018. La ricorrenza è il 4 ottobre di ogni anno dal 2015, occasione per l’IID per chiamare a raccolta la società civile e le istituzioni pubbliche per dare visibilità al tema del Dono e della Donazione in tutte le sue forme. Scuole, Comuni, Associazioni, Imprese e cittadini insieme per costruire la mappa dell’Italia che dona, un Paese capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del Dono: è partito così in questi giorni il 3° Giro dell’Italia che Dona, rassegna nazionale che raccoglie circa 180 iniziative realizzate dal 21 settembre al 7 ottobre.
Il Report “Noi doniamo – Le pratiche di donazione in Italia” è stato presentato oggi (3 ottobre) nella Sala Zuccari del Senato insieme alla consueta Indagine sulle raccolte fondi del non profit curata da IID. A presentare e discutere i dati sono stati il presidente IID e Senatore Edoardo Patriarca, il Segretario Generale IID Cinzia Di Stasio, la sociologa Paola Tronu, curatrice del rapporto, Ana Benavides, Vice Presidente International Commitee on Fundraising Organizations (ICFO), Valeria Reda, Responsabile monitoraggio Italiani Solidali DOXA, Giuseppe Marano, Responsabile Settore Emovigilanza e Settore HTA e monitoraggio best practices Centro Nazionale Sangue e la responsabile comunicazione del Centro Nazionale Trapianti Daniela Storani.
“Presentiamo questi dati -ha affermato Patriarca- che ci consegnano una stima delle più diffuse pratiche di donazione in Italia. Rappresentano uno specchio parziale della cultura del dono, ma fotografano un’Italia tenuta insieme da milioni di persone che ancora credono nella solidarietà e nella generosità e la praticano. Un termometro del dono e delle relazioni che costruisce: ci racconta l’Italia che è in prima linea a celebrare il Giorno del Dono e che deve continuare ad operare per allargare il suo perimetro e contagiare tutta la cittadinanza”.
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