Noi doniamo 2019 – Rapporto sulla propensione al dono degli italiani

Noi doniamo 2019 – Rapporto sulla propensione al dono degli italiani

Presentata oggi a Roma, al CNEL, la XVII edizione dell’Indagine IID sull’andamento delle raccolte fondi in Italia, nell’ambito della presentazione completa  del II° rapporto “Noi doniamo” del neo costituito Osservatorio sul dono dell’IID.

Scarica qui il rapporto completo NOI DONIAMO 2019.

Scarica qui la presentazione della XVII indagine IID.

VIDEO – Rivedi la presentazione al CNEL!

Sono ambivalenti le tendenze della raccolta fondi nel non profit fotografate dalla XVII edizione dell’indagine condotta dall’Istituto Italiano della Donazione. La ricerca è stata realizzata nel corso dell’estate su un campione di 104 organizzazioni non profit e delinea uno scenario di luci ed ombre: la maggioranza delle organizzazioni afferma di aver aumentato o confermato le proprie raccolte fondi rispetto all’anno precedente il 38% dichiara di aver migliorato (36% nel 2017) contro il 25 che ha diminuito, (26% nel 2017).

Va evidenziato il buon numero di ONP che incrementano la raccolta da fondazioni erogative (27% contro il 21% precedente) e, soprattutto, da aziende (33% contro 23%).

Si riscontra anche un marcato ottimismo nello sguardo al prossimo futuro: il 48% degli enti prevede di chiudere l’anno con un miglioramento della raccolta fondi rispetto all’esercizio precedente. A metà 2018 solo il 30% aveva predetto un incremento per la fine dell’anno.

Tra gli strumenti di raccolta fondi si affermano gli eventi pubblici (concerti, spettacoli, cene), che risultano la modalità più utilizzata (22% del campione) e più efficace (20%). Rilevante la crescita dei lasciti testamentari: ne fruisce tuttora una minoranza, il 21% degli enti, ma iniziano a comparire tra gli strumenti indicati come più efficaci (per il 3% delle organizzazioni). A differenza degli anni precedenti risultano maggioritari i lasciti di taglia media, tra 100.000 euro e 1.000.000 di euro.

Sul fronte del sostegno da parte delle aziende, per un’organizzazione non profit su due l’aiuto prevalente non è quello economico. E se il 24% delle si affida in particolare alla fornitura gratuita di prodotti e servizi, il 12% guarda soprattutto al volontariato d’impresa. Praticato dal 28% dei rispondenti, è certamente un fenomeno in via di diffusione, se è vero che più della metà delle ONP che ne usufruiscono hanno organizzato iniziative negli ultimi diciotto mesi. Per il non profit, il volontariato aziendale risulta essere in primo luogo un mezzo per entrare in relazione continuativa con una o più imprese. Il vantaggio più evidente è costituito dalla fidelizzazione di nuovi volontari e donatori.

Preoccupante lo scenario per le organizzazioni che si occupano di cooperazione internazionale. Dopo le difficoltà palesate nello scorso anno contestualmente alle campagne mediatiche di discredito sul fronte dell’aiuto in mare ai migranti, le ONP operanti in questo settore capaci di incrementare la propria raccolta fondi sono sempre meno: il dato crolla al 23% dal 31% del 2017 e addirittura dal 43% del 2016. Tre anni fa il settore era perfettamente in linea col mondo non profit nel suo complesso, oggi la forbice è di 12 punti percentuali. Eppure, in controtendenza, le organizzazioni di cooperazione internazionale sono protagoniste della crescita delle donazioni online: il 34% delle ONP che vedono crescere questo settore della propria raccolta fanno capo a tale ambito.

Hanno commentato l’indagine Paolo Anselmi di GfK, Leonardo Becchetti professore di economia politica, Valeria Reda di BVA-Doxa, Pierdavid Malloni del Centro nazionale sangue, Giovanni Sarani dell’Osservatorio di Pavia. A Moderare Vincenzo Morgante Direttore Tv 2000.

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